“Per questa malattia che conosciamo da pochi mesi e non da anni o centinaia di anni come la malaria, la tubercolosi o la stessa influenza, c’è un’assenza di certezze. La stiamo “imparando”. Ma rispetto all’ora più buia di nove mesi fa, oggi siamo molto più preparati”.
A dare un messaggio di fiducia in piena ondata di ritorno del coronavirus è una personalità della medicina, il professor Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli a Roma e ordinario all’Università del Sacro Cuore.
Intervistato in video-conferenza da Federico Guiglia nell’ambito degli incontri promossi dall’Accademia di studi italo-tedeschi, il professor Cauda spiega le differenze fra Covid-19 e le altre storiche pandemie, come la drammatica spagnola del 1918, dà importanti indicazioni a quanti sono costretti alle terapie domiciliari perché contagiati dal virus e consiglia la vaccinazione contro l’influenza di stagione, “perché, oltre a ridurre il rischio dell’influenza, può stimolare la cosiddetta immunità allenata, cioè un reclutamento di difese anche verso altri tipi di malattie. Secondo lavori scientifici che devono ancora essere ampiamente verificati, forse potrebbe -il condizionale è d’obbligo- stimolare una sorta di protezione anche nei confronti di Covid-19”.