13.12.2019 Dialoghi Merano con Massimiliano Pitocco: Una Fisarmonica tra Astor Piazzola e Bach

Vigilia di Natale, che cosa c’è di meglio di ascoltare racconti e suoni di una fisarmonica fra Astor Piazzolla, la grande malinconia del tango, e Bach, la straordinaria sintesi classica dello stile tedesco e della composizione italiana?

L’arte del tango e la magia della musica classica, la rivoluzione di Astor Piazzolla e la tradizione di Johann Sebastian Bach, la passione argentina interpretata dall’oriundo italiano nella seconda metà del Novecento e lo stile tedesco ispirato anche alle opere dei grandi compositori italiani del Settecento. Da Piazzolla a Bach, un ponte universale di moderna e antica genialità musicale. 

Per raccontarla e farla rivivere, venerdì 13 dicembre alle ore 18.00 presso l’Accademia degli studi italo-tedeschi a Merano in via Innerhofer 1 (dietro la chiesa di Santo Spirito), Federico Guiglia incontra e intervista il musicista e docente al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, Massimiliano Pitocco. L’artista e professore è un punto di riferimento internazionale della fisarmonica classica, della quale farà sentire dal vivo melodie di Piazzolla alternandole con suggestioni di Bach, e alternando anche gli strumenti: dalla fisarmonica al bandoneón, all’organetto, per far sentire e spiegare le differenze e le difficoltà delle esecuzioni. Una significativa testimonianza di suoni che accompagneranno l’intervista per rendere ancor più piacevole e didascalico il singolare viaggio fra il tango e la classicità, tra Piazzolla, che ha rappresentato la svolta del “pensiero triste che si balla”, e Bach, l’eterno maestro della bellezza espressiva. 

L’attività concertistica di Massimilano Pitocco, che tra gli altri ha collaborato con Milva ed Ennio Morricone, Luis Bacalov e Nicola Piovani, Gidon Kremer e Vinicio Capossela, lo ha portato nelle principali capitali d’Europa e delle Americhe e nei maggiori teatri italiani. Nel 2018 con una cerimonia a Montecitorio il Maestro è stato riconosciuto fra le cento eccellenze italiane con una “menzione d’oro” per essere stato alfiere e caposcuola del bandoneón e del bayan -tipo di fisarmonica d’origine russa- nel mondo della cultura.